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- Scritto da Francesco Trulli
- Categoria: Poesie
L'ANONIMO ASSOLUTO
dicembre 2012
il corpo è sospeso a mezz’aria
le balaustre ne determinano il confine
le sacche sotto gli occhi sono rigonfie
tendenti al viola cartaceo
in ricordo forse d’una visione quantomeno sofferta
e vagamente emancipata
le gambe sono composte
ancora fiere
nonostante l’evidente pallore
ne confabuli la precarietà
le mani
stringono una morsa
tesa ad elemosinare un velo di onniscenza
unica virtù che ne constata la fierezza
un’espressione immobile
dona al volto una ferma ma acuta immagine d’orgoglio
sinonimo di certezza
delicatamente decaduta in paresi emotiva
sulle braccia si manifesta una mappatura arteriosa
esangue ma omogenea
stimolata da una vorace magnificenza
sintomo di come l’umanità
abbia assunto una forte tendenza
all’autocommiserazione
le unghie
come i lobi
sono ricurve
il che mi fa pensare ad un ascolto
troppo spesso acuto
levigato nel tempo da un animo lesionato
ed aspramente compiuto
il tutto si presenta sotto forma armonica
specchio fedele di quanto scritto negli ultimi anni
sensazione a cui adesso aspiro
nonostante il tremolio del fiato
la vittima non porta nome
il ventre non presenta rigonfiamenti
e per quanto riconoscibile
ne assaporo il profumo e i sospiri d’affanno
distogliendo lo sguardo dalle nervature essiccate
con l’incauta convinzione che prescindere l’anima
porti a scoprire l’anonimo assoluto
che ci rende eterni