Ψ PSI
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- Scritto da Francesco Trulli
- Categoria: Raccolte
2016 - 2018 - SCIENZE POETICHE
Raccolta di poesie ispirata dalla ricerca scientifica nel mondo della quantistica. Il titolo PSI (Ψ) che, in fisica quantistica , indica "la funzione d'onda" alla base di ogni principio sub atomico, li dove ogni legge supera la ragione umana.
Questa volta l'intenzione sarà ,quindi ,quella di porre una grossa lente di ingrandimento nell'impercettibile mondo microscopico dove la meraviglia della natura esprirme la perfezione del creato al suo meglio e porlo in contrasto con la "macroIgnoranza" che ci ha reso completamente orbi ,immolandoci a vera e propria offesa per la stessa natura. Esattamente come la fisica Newtoniana si è scoperta essere applicabile unicamente al quel che vediamo, ma non al mondo interno all'atomo che ci ha svelato principi impensabili e al di la di ogni legge conosciuta.
ANDROMEDA la reputo la primogenita di GRANDE MADRE, la sua naturale evoluzione.
La poesia NEVE mi è piombata nelle mani dal nulla , ispirato forse dalla storia di Wilson Bentley, agricoltore che nel 1865 rimase folgorato dall'armonica perfezione dei fiocchi di neve. Un amore che lo portò a diventare il primo fotografo di fiocchi rimanendo sconvolto dal fatto che non ce ne fosse uno uguale ad un altro e come lui stesso disse :
“Sotto il microscopio, ho scoperto che i fiocchi di neve sono miracoli di bellezza, sembrava un peccato che questa bellezza non dovesse essere vista e apprezzata dagli altri. Ogni cristallo è un capolavoro di design e nessuno è mai uguale all’altro. Quando un fiocco di neve si scioglie la bellezza è perduta per sempre.”
Io, d'altro canto, sono rimasto colpito dalla sensibilità di questo uomo , rimasto conquistato da una microscopica espressione di perfezione poetica alimentando quella vena misantropa che il mio sguardo ha ormai fatto proprio.
NEVE
19 MAGGIO 2016 BOLOGNA
abbiamo visto cadere la neve
l'abbiamo vista unirsi alla terra
siamo saliti in cima alle nubi
convinti di coglierla prima
abbiamo seguito le orme lasciate
come segugi senza padrone
siamo scesi a valle con scarpe di gomma
perchè nudi non sappiam camminare
ci siamo resi ridicoli
e abbiamo infranto il canto del cielo.
ANDROMEDA
22 Novembre 2017
i volti sono scomposti
nei miei luoghi
sono eternamente presenti
ma al di la dei frammenti che essi lasciano
vedo un implosione
che scopre gli astri forgiare infinite linee di luce
materia prigioniera
comunemente chiamata vita
li
la natura dei collassi
non giustifica l'umana debolezza
piuttosto
ne illumina l'antichissima umiltà
mitigando quel comune senso d'origine
sopravvisuto
ai grandi disastri del cosmo
DECLINO
29 GIUGNO 2017
l'audace taglio del muro
mi degrada a spettatore
le prime luci mi indicano dove andare
ma presto anche loro
cambieranno aspetto
saranno saette
il declino
le osserverà cadere
LATENZA
14 NOVEMBRE 2017 BOLOGNA
distrasse i pensieri
con indifferenza
ricamò una soluzione
colmando il bicchiere
separò il nero dal bianco
il dubbio dall'ovvio
riunì in un unico vortice
la gravità degli umori
notò un sfarfallio nello sguardo
i colori si mossero
ridefinendo inutile
l'assoluto esistente
si morse il labbro
un briciolo di pelle
riprese la forma di un spettro
un intimo indivisibile
lo elesse ad unico
RITORNO
29 Maggio 2017 Bologna
non si accorse di nulla
non vide alcun movimento
apprezzò l'immobile evento
dissiparsi tra le dita
e quando si volse
si rivide seduto
a cucire abiti
TERRESTRI
31 AGOSTO 2015
a sentirli da qui
paion esser dei
si scontrano
nubi d'umido
come apoteosi del insulso
piove sugli inermi
la pochezza che scorgo
violenta qualsiasi dio
a contarli
sembran germi
in piedi per gravità
pretendono gloria
come gli angeli
poco prima di morire
li vedo erigere miasmi sociali
attirati dal flagello
che li ha resi sterili
i signori
hanno sete
l'umano stridore precipita
i pianeti si avvicinano
presto
rinasceranno