Madrigale
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- Scritto da Francesco Trulli
- Categoria: Raccolte
1998 - 2000
BANALISMI DI ACUTA OSSESSIONE
Mio affabile veterano del tempo, cosa esigono questi versi così pesanti per la mia umile lealtà e come evitarli se mi calcano in duttili versi?
La quinta raccolta è la prima che ho voluto realizzare a tema. Come si può intuire dal titolo, le poesie sono tutte legate al concetto dell'amore : l'amore nel senso più universale del termine. Poesie che parlano del mio amore per l'amore e di tutto il suo universo emotivo li dove è facile confondersi nel cercare un senso le cui risposte non mutano se non altro in "banalismi di acuta ossessione". Qui la poetica è più armoniosa , assume più suono e si avverte l'inizio di un lento processo che sfiorirà nell'equilibrio tra se stessi e l'esterno nelle successive raccolte.
Stampato in formato più piccolo è accompagnato da diversi schizzi, bozze e disegni che ne raccontano la nascita ed il momento in cui le ho scritte, come in un diario di viaggio dove segni e parole convivono.
In copertina "Vampire" di Munch", a mio avviso uno dei quadri che meglio esprime l'osmosi tra conforto e sconforto che si conclude nel fatale morso sul collo. Simbolo forse anche di rinascita.
ASSOLO DI INIQUITA'
17 Febbraio 2000
La tua assenza è la mia concubina
la sola compagna in questo ricamo di tempo
mi accosterò più volte ancora
ai tuoi silenzi nell'amarezza di chi
solo
si confonde nel brusio dell'anima
per strappare l'ultima scheggia di pelle
dai tuoi occhi
e fissare quest'alba
di alibi e soffitti
MOSAICO
26 Marzo 2000
La scacchiera era sconfitta
l'umido isterico
grondava d'ambrosia
la luce di seta esibiva il suo sguardo
Ricordo la voce
muta
che scolpiva il mio respiro
divenuto granito
per quell'orlo d'incanto privo d'oblio
la veranda era colma di intese
scacco
...
22 Febbario 2000
Raccontami
racontami questo vezzo di luce
che s'increspa sulle gote
quando svieni d'ambrosia
raccontami
e raccontami ancora
come ornare i tuoi silenzi di rogo
come cullarmi...
e marcire di malia
perchè
fuoco
è il tuo respiro
fiamma
il mio tormento
NAUFRAGIO
2000 Roma
Bevo un caffè
mi fingo tranquillo
Sorseggio in veterano silenzio questo riassunto feriale
mi ripiego in un lungo sbadiglio
... si scioglie ...
Aspiro attimi di quiete
tento la fuga
La mia mano scivola
il suo volto è carta
Non c'è musica stasera
PLENILUNIO
19 Gennaio 1998
In un rigolo d'acqua
( d'ombra il grido )
mimo
spopolate trasparenze
e lagami ammansiti
maculato scompare
il tempo dovuto
così
assente
mi ricopre compagno
scura l'alba
un'eco rifletto
Quest'arma dissangua
trapunte di tempo
memori d'animi
s'accasciano
convulsi
soffici i vapori
...aridi
sbiadiscono